3 figure chiave del settore seniores gialloblù salutano il rugby giocato

L’ultima di campionato è stata una giornata di saluti al Banchini: la Rugby Parma non soltanto ha salutato la Serie B, dove peraltro si spera di portare presto la squadra cadetta che, al suo primo anno di partecipazione ad un campionato ufficiale, ha ottenuto risultati molto brillanti in Serie C, ma ha dovuto salutare anche tre atleti, figure molto importanti che, con motivazioni diverse, hanno concluso la carriera del rugby giocato proprio nel giorno in cui, insieme ai compagni, si sono regalati la promozione in Serie A.

Le scarpette appese al chiodo sono quelle di Juan Martín Soffredini, detto “Nero”, Gianluca “Immer” Lanfredi e Matteo “Matthew” Minari.

Soffredini, Lanfredi e Minari

JUAN MARTÍN “NERO” SOFFREDINI:

SoffrediniClasse ’79, terza centro, figlio d’arte (il padre Juan Pedro “Joe” Soffredini fu un indimenticato avanti paranense con varie presenze anche nelle file dei Pumas), dopo gli inizi nel Club Atlético Estudiantes del Paranà, viene convocato nei Pumitas con cui partecipa al Mondiale in Francia nel 1998. Dopo una serie di altre importanti partecipazioni a selezioni giovanili, approda in Europa per poi arrivare in Italia, prima alla Leonessa Rovato (di cui è stato anche capitano) poi all’Overmach Rugby Parma con cui partecipa ai più importanti Campionati professionistici e dove rimane dalla stagione 2005/2006 fino a gennaio 2010, quando un infortunio lo costringe a chiudere la stagione in anticipo. Seguono 3 stagioni nel Campionato Federal 1 francese. A gennaio 2015 rientra alla Rugby Parma in Serie B dove rimane, salvo una parentesi tra gennaio 2018 e ottobre 2020 da protagonista, fino alla partita che è valsa la promozione della sua squadra in Serie A. In quest’ultima stagione, oltre a giocare nel 1 XV, si è reso disponibile anche per portare esperienza e qualità nella giovanissima squadra cadetta gialloblù.

GIANLUCA “IMMER” LANFREDI:

LanfrediPilone destro, classe ’83, scuola Rugby Parma dove muove i primi passi ovali nel 2003, passando al rugby dal calcio amatoriale. Ed è proprio alla Rugby Parma, o meglio al suo allenatore di allora che deve il soprannome con cui tutti lo conoscono. Coach Maurizio Bonardi, infatti, non ricordando il suo nome, lo chiamava con il nome che era impresso sulla felpa che Gianluca indossava spesso: Immergas, poi abbreviato in “Immer”. Dopo 5 anni alla Rugby Parma con la cui squadra cadetta ottiene la promozione in serie B, nel 2008 passa al Reggio dove nei 5 anni successivi incassa prima la promozione dalla B alla A, poi quella in Eccellenza. Seguono 3 anni in serie A col Colorno e altri 3, sempre in serie A, col Noceto. A inizio stagione 2020/21 (quella purtroppo mai disputata a causa dell’emergenza sanitaria), torna alla Rugby Parma per raggiungere due obiettivi che si era posto: 1) chiudere la carriera là dove l’aveva cominciata; 2) aiutare la Rugby Parma a fare il salto di categoria. Entrambi obiettivi centrati!

MATTEO “MATTHEW” MINARI:Minari

Seconda linea, classe ’86, anche lui è tornato a inizio stagione 2020/21 a vestire la maglia con cui aveva iniziato a giocare a rugby all’età di 8 anni. Dopo la trafila del minirugby nella Rugby Parma e le giovanili tra Amatori e Noceto, a 19 anni sbarca in Eccellenza con i Crociati e, dopo un anno al Modena, passa al Viadana di nuovo in Eccellenza. Dopo un’importante esperienza all’estero, in Scozia, nella Bt Premiership, rientra in Italia al Colorno per poi chiudere il cerchio alla Rugby Parma dove si impegna in campo sia come giocatore che come allenatore della touche mettendo a disposizione la sua importante esperienza soprattutto ai tanti giovani promettenti della squadra.

A tutti questi grandi del rugby va il più caloroso ringraziamento per la disponibilità e l’impegno profuso per raggiungere l’importante obiettivo che il club gialloblù e la sua prima squadra si erano prefissati. Mancheranno in campo la loro esperienza e la loro disponibilità, ma siamo certi che non mancheranno la loro vicinanza e il loro sostegno alla squadra.

Foto di copertina di Corrado Benedetti per Gazzetta di Parma