Impossibile enumerare tutti i risultati e i titoli ottenuti negli anni nel salto triplo fin da giovanissimo. Basta citare il più recente, di pochi giorni fa quando Tobia Bocchi si è aggiudicato la 4 piazza agli europei indoor di Torun in Polonia, due settimane soltanto dopo aver vinto gli assoluti italiani indoor.
Nato a Parma il 7 aprile 1997, 1.87x83kg, Tobia Bocchi proviene da una famiglia votata alla palla ovale, a partire dal nonno Silvio, pioniere del club gialloblù, al quale è dedicato il museo della Rugby Parma e della cui memoria storica si sente ancora la mancanza. Anche il papà Carlo è stato a lungo giocatore e così Tobia ha praticato questo sport dai 7 ai 15 anni, quando ha scelto di dedicarsi esclusivamente all’atletica vincendo il primo titolo italiano da cadetto.
Ciononostante, Tobia ha mantenuto uno stretto legame di amicizia con tanti ex compagni di squadra, alcuni dei quali giocano tuttora nelle squadre seniores della Rugby Parma, e che appena è possibile segue ancora da bordo campo “soprattutto quando c’è il derby con l’Amatori! Tuttora è una partita che mi trasmette delle emozioni indescrivibili e che mi fa venire una smania e una gran voglia di scendere in campo. Ho tanta nostalgia per questo stupendo sport che è in grado di trasmettere valori che sono molto difficili da trovare in tanti altri sport. Sono però molto contento della mia scelta che mi sta dando tante soddisfazioni. Praticare uno sport individuale è ovviamente molto diverso, con tanti pro e tanti contro: da un lato il successo ricade tutto sulle tue spalle, ma allo stesso modo anche il fallimento, senza alibi né scuse. Se pratichi uno sport di squadra, invece, vittorie e sconfitte si distribuiscono su tutti i giocatori in campo. Del rugby mi mancano tantissimo lo spirito di squadra, i legami che si vengono a creare con i compagni e i valori che trasmette. Credo che il più importante che mi abbia insegnato sia il rispetto per l’avversario e penso che il terzo tempo sia una bellissima dimostrazione di questo valore. Avere un’idea e un concetto di spirito di squadra mi è servito anche nell’atletica: l’approccio che hai quando ti trovi a gareggiare in nazionale è totalmente differente da quello di chi ha sempre e soltanto praticato sport individuali. Un altro legame che mantengo con la Rugby Parma è quello con Filippo Soncini che, oltre ad essere attualmente l’head coach dell’under 18, è il fisioterapista che mi ‘rimette in bolla’ tutte le settimane e che ringrazio di cuore”.
Grande Tobia, anche se il tuo impegno sportivo ha preso ormai da tempo un’altra strada, resti sempre e comunque il “nostro” campione!
Nella foto (di Alberto Basi): Tobia Bocchi in una delle ultime partite disputate in maglia gialloblù