Il 2021 è giunto al termine. Per tutti quanti sarà difficile dimenticare questo anno segnato dal protrarsi della pandemia che, oltre a tutto il resto, ha spazzato via una intera stagione sportiva, bloccata sul nascere a ottobre 2020 e mai conclusa a giugno 2021, con allenamenti distanziati e privati di quella parte tanto essenziale del rugby che è il contatto.
Il 2021 però è stato anche contraddistinto dalla ripresa negli ultimi mesi dei normali allenamenti e dei campionati. Il director of rugby gialloblù, Roland De Marigny, traccia un bilancio, anticipando anche qualche obiettivo futuro.
“Quando ho iniziato, due stagioni fa, l’intenzione era quella di creare una scuola in cui potessimo educare i nostri bambini attraverso lo sport e insegnare loro le regole del nostro club e cosa significhi farne parte. Non è stato facile, perché è esplosa subito l’emergenza sanitaria da Covid 19 che ci ha limitati moltissimo nell’offerta sportiva ed è mancato l’atto agonistico. Ciononostante, siamo riusciti in quel periodo a creare una base solida su cui costruire il metodo che ho portato alla Rugby Parma: un metodo multisport e multi direzionale che permette di sviluppare abilità, tecnica e agilità. E’ il metodo che ho appreso da Nick Scott qualche anno fa quando allenavo a Colorno, lo stesso che la RFU, la Federazione Inglese di rugby a 15, adottò dopo il disastroso mondiale del 2011 con l’uscita dell’Inghilterra dalla Coppa del Mondo, per tornare a coinvolgere i giovani e gli appassionati di rugby.
Per quanto riguarda questi primi mesi della stagione, cominciamo a vedere i benefici del lavoro svolto. Le giovanili, anche se al momento hanno avuto poche occasioni di confronto al di fuori del nostro territorio, stanno ottenendo risultati ottimi che premiano questo lavoro. I nostri tecnici sono stati tutti bravissimi, a partire da chi segue il minirugby. L’obiettivo che ci siamo posti quando siamo partiti due anni fa era quello di lasciare una traccia nel percorso dei nostri atleti facendo qualcosa di diverso; la società ci sta appoggiando e sta investendo nelle necessarie attrezzature.
I risultati della prima squadra sono sotto gli occhi di tutti: prima in classifica, sta puntando con decisione all’obiettivo che, come abbiamo dichiarato a inizio stagione, è portare la Rugby Parma in Serie A, passo importantissimo per offrire continuità e credibilità a tutto il movimento.
Personalmente, poi, mi fa un enorme piacere vedere che la nostra squadra cadetta, composta esclusivamente da ragazzi di Parma con un forte attaccamento alla maglia e al club gialloblù, sta ottenendo risultati che superano le più rosee aspettative. Due anni fa avevamo fatto una piccola scommessa, un salto nel buio, con la creazione di questa squadra che oggi, al primo anno di partecipazione al campionato di Serie C, ci sta premiando con sei vittorie nei sei incontri disputati che valgono la qualificazione al girone interregionale e quella alla finale per il titolo regionale che si svolgerà domenica 16 gennaio a Ferrara.
Negli ultimi anni stiamo avendo ottimi risultati anche a livello di numeri, con un notevole incremento anche dei nuovi tesserati, nonostante i due anni di pandemia. Rispetto all’anno scorso abbiamo circa 70 tesserati in più. Merito è anche dell’ottimo lavoro svolto con il Summer Camp. E’ fantastico! Senza contare gli oltre 40 bambini in più rispetto alla scorsa stagione che hanno frequentato durante l’estate i nostri corsi di Rugby Tots. In under 17 abbiamo anche avviato una collaborazione con le Viole Amatori nella forma di tutoraggio. Se con il nostro lavoro riusciamo a mantenere questi numeri, vedo un futuro brillante per la Rugby Parma.
Anche a livello di strutture, il club sta lavorando molto bene e ha in progetto investimenti importanti. Dopo tanti anni, abbiamo preso in mano la gestione della club house, fondamentale punto di riferimento per tutto il movimento.
Non puntiamo solo sui risultati di oggi, però, ma stiamo costruendo anche quelli futuri. La Rugby Parma punta ad essere il club di riferimento del territorio e ci piacerebbe diventarlo anche a livello nazionale. Grazie alle relazioni che ho mantenuto nei tanti anni in cui ho giocato all’estero o comunque insieme ad atleti stranieri, vorrei cercare di sviluppare anche qualche collaborazione fuori dall’Italia per fare esperienze all’estero e organizzare dei tour. Di idee ce ne sono tantissime e ho già presentato alla società una seconda fase del progetto che riguarda la parte sportiva e che spero potremo avviare a breve. Il seme è buono, la volontà della dirigenza c’è, l’energia anche, quindi, anche se il percorso è lungo e c’è ancora molta strada da fare, l’importante è rimanere sul sentiero imboccato e continuare il cammino un passo alla volta senza perdere di vista l’obiettivo. Spero di rimanere ancora alla Rugby Parma per qualche anno per proseguire questo percorso educativo in campo e fuori del campo”.