UNDER 12: Quinto posto al Torneo Città di Treviso

Ed ecco l’esperienza trevigiana dei gialloblu dell’under 12 nel racconto di Emanuele Laghi:

“Vi potremmo raccontare che Silea non è lo stesso spettacolo della Ghirada di Treviso, vi potremmo dire che non è facile farsi largo fra più di 80 squadre che vogliono vincere il 39° Torneo Città di Treviso, a tutti gli effetti il campionato italiano del minirugby. Vi potremmo dire che l’Under 12 è arrivata 5ª ed è uno dei migliori piazzamenti di sempre per la Rugby Parma, ma non è nemmeno questo che vogliamo riportare.

Vi vogliamo raccontare il vero crocevia del torneo per l’Under 12, che a posteriori sappiamo essere stato una vera esperienza formativa per i nostri ragazzi, autentica anticipazione di quello che gli serberà la vita crescendo e facendosi uomini.

E’ la sera di sabato, veniamo da quattro battaglie micidiali, la prima delle quali si è consumata alle prime ore del mattino, abbiamo piegato le velleità del Livorno, testa di serie del nostro girone, in una partita da veri gladiatori. Una insensata organizzazione del torneo ha fermato gli incontri da mezzogiorno alle 15.30 del pomeriggio dilatando enormemente i tempi del girone, ciononostante Malpensa, Asolo e Varese hanno subito la stessa sorte del Livorno, l’ultimo ostacolo si chiama Conegliano ed è proprio questo incontro che si rivelerà il caleidoscopio di emozioni che vi vogliamo narrare.

Siamo pronti per l’ultima sfida, la tensione sale a mille perché non si trova l’arbitro designato, finché dalle fila di una squadra sconosciuta spunta fuori un sedicente arbitro, non ci opponiamo anche se la cosa ci appare subito strana. Ci basta un pareggio ma il Conegliano gioca con le armi della disperazione dell’ultima spiaggia, l’arbitro fischia a senso unico contro di noi, non crediamo ai nostri occhi, rimettiamo in carreggiata il match per ben due volte finché lo spettro della caduta agli inferi si materializza nella loro ultima meta che sancisce la nostra sconfitta. Loro esultano come se avessero vinto il torneo, i nostri piangono, Il vice coach Quaglio dopo un breve ‘confronto’ con l’arbitro il cui comportamento è stato a dir poco scandaloso, caccia un urlo ai ragazzi: ‘Guai a voi se non venite immediatamente al centro del campo per fare il saluto, onore ai nostri avversari che hanno vinto!’

Ci domandiamo increduli in quale altro sport possa avvenire una lezione di comportamento di questa natura, il peggio è che molti pensano che loro siano passati per primi, i nostri ragazzi con il morale distrutto hanno visto svanire sotto i loro occhi quanto di eccezionale fatto lungo tutta la giornata.

Ci rendiamo conto alla svelta che ben tre squadre sono a pari punti e che quindi la nostra sorte è ben lontana dall’essere definita, spunta fuori una copia cartacea del regolamento del torneo, leggiamo febbrilmente i punti, siamo alla pari anche negli scontri diretti e dobbiamo spremere le meningi per capire la prosa che pare uscita dall’avvocato Azzeccagarbugli, in molti chiedono insomma siamo primi o secondi? La risposta è ‘Non lo sappiamo’.

I ragazzi sfiniti e consapevoli di avere subito una vera ingiustizia arbitrale, ci sentono confabulare e si fanno più vivi, iniziano ad alimentare qualche timida speranza. Intanto, una delegazione dei nostri accompagnatori torna dalla segreteria organizzativa: ‘Se ne lavano le mani, hanno mandato i risultati alla Ghirada di Treviso e tutto verrà deciso là’, rimaniamo per un attimo attoniti ma per nulla vinti; alcuni di noi decidono di andare anche a Treviso.

Intanto abbiamo riletto n volte il regolamento, appare più evidente che siamo primi ma non abbiamo idea di quale possa essere l’interpretazione degli organizzatori. Siamo attorniati dai nostri ragazzi che a loro volta fanno a gara nel dare il proprio contributo alla verità. Squilla il cellulare del Genki, gli stanno dicendo qual è la decisione, il silenzio si fa spettrale, lui si fa scuro in viso, nei volti dei nostri ragazzi scorgiamo le sembianze di uno studente che non ha passato l’esame e non sa darsi pace. ‘Malnato’ Genki, chiude la chiamata e cambia espressione del viso urlando ‘Siamo primi!’, volano i caschetti, le lacrime e gli abbracci sono finalmente di gioia.

I nostri ragazzi ora sanno cosa vogliono dire: l’ingiustizia, la sofferenza, la rinascita e la crescita.

E’ con questo spirito che affrontiamo gli incontri di domenica, ci fermiamo ai piedi dell’Olimpo ma torniamo a casa con gli occhi ricchi di una esperienza dalle mille emozioni”.

UNDER 12 - Stagione 2016/17 - 39° Torneo Città di Treviso