- Profitto ed impegno scolastico
- Aspetti sociali e comportamentali: disponibilità, utilità al gruppo, esempio, positività, altruismo
- Aspetto sportivo: saranno considerate non tanto le doti naturali quanto l’attitudine al lavoro, l’impegno nel migliorarsi, la determinazione nel raggiungere gli obiettivi
Questi sono i requisiti richiesti per poter essere candidati alla “Borsa di Studio Filippo Cantoni”, voluta dall’Associazione Sostegno Ovale e dedicata agli atleti e alle atlete Under 19 delle società di rugby di Parma e Provincia e del Rugby Club Valpolicella (VR) “che si sono distinti per l’eccellenza a scuola e nello sport e per un vero altruismo nella vita in umiltà e riservatezza”. E il gialloblù Cesare Borges li soddisfa tutti a tal punto che non è soltanto stato proposto per il premio, ma lo ha vinto.
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato a Colorno davanti ad una folta platea. Il riconoscimento è stato consegnato dal presidente federale Marzio Innocenti e da Rosanna e Stefano Cantoni, genitori di Filippo, giovane promessa del rugby scomparso prematuramente nel gennaio 2014. Presenti anche i nazionali Maxime Mbandà e Giada Franco, oltre al director of rugby della Rugby Parma Roland De Marigny.
Cesare, “zoomer” classe ’02, frequenta il 1° anno di Scienze Motorie presso l’Università di Parma. È stato per due stagioni capitano dell’Under 18 gialloblù e quest’anno riveste la stessa carica in Under 19; è inoltre aiuto allenatore della categoria Under 9. Le sue tante qualità e gli impegni in ambito sportivo e non gli sono valsi questo più che meritato riconoscimento.
“Sono felicissimo e onorato di avere ricevuto questa borsa di studio e ringrazio la famiglia Cantoni e l’Associazione per l’opportunità concessa. Questo premio lo dedico a Samuele Luigi ‘Cico’ Colacino che, come Filippo, era un ragazzo d’oro che giocava a rugby con me e frequentava l’Ulivi. Anche lui se ne è andato troppo presto”. Queste le parole di Cesare dopo la consegna del premio. “Credo che lo sport sia fondamentale sin da quando si è piccoli. Non soltanto per una crescita fisica; tutti gli sport di squadra (soprattutto il rugby), hanno un ruolo significativo dal punto di vista delle amicizie. Per quanto mi riguarda – ha aggiunto, parlando dei suoi progetti futuri – dal punto di vista sportivo cerco di dare sempre il massimo e di crescere e migliorare il più possibile, senza particolari obiettivi prefissati. Continuerò a giocare finché sarà possibile, indipendentemente dalla categoria in cui riuscirò ad arrivare. Dal punto di vista extrarugbistico, frequento l’università con l’idea di rimanere in futuro nell’ambito sportivo, anche se il mio sogno resta quello di entrare in polizia una volta terminati gli studi”.
A Cesare i complimenti di tutta la Rugby Parma!