L’under 18 fa parte di quelle categorie che, essendo riconosciute di interesse nazionale, ha potuto riprendere gradualmente già dalla scorsa settimana gli allenamenti con contatto. Abbiamo rivolto alcune domande al capitano della squadra gialloblù Cesare Borges, trequarti centro, classe ’02 (in foto in occasione di uno dei pochi incontri disputati l’anno scorso). Ecco le sue risposte.
Com’è stato dopo un intero anno di stop (a parte una breve parentesi in autunno) riprendere a fare contatto?
“Siamo entusiasti di aver potuto finalmente ritornare a giocare a rugby grazie ai protocolli adottati dalla società; è stato davvero liberatorio per tutta la squadra. Gli allenamenti sono più divertenti e coinvolgenti ed è anche per questo che molti ragazzi, soprattutto dell’annata più giovane, hanno ripreso a partecipare agli allenamenti con maggiore costanza. La maggior parte di noi ha accettato volentieri di sottoporsi al tampone settimanale pur di riprendere il contatto. Solo pochi si sono astenuti perché i genitori hanno delle attività che non possono fermarsi in caso di positività e di quarantena”.
La vostra categoria segna lo spartiacque tra l’attività giovanile e quella seniores. Pensi che il fatto di aver saltato due stagioni quasi complete creerà problemi al gruppo che l’anno prossimo, a meno di modifiche del regolamento, passerà alla categoria seniores?
“Due anni di stop sono stati davvero demotivanti e ci hanno penalizzati sicuramente dal punto di vista tecnico. Purtroppo qualche compagno di squadra ha anche smesso di giocare a fine stagione scorsa. Un aspetto molto positivo, invece, è che in questi ultimi mesi noi rientranti del 2002 ci siamo già potuti allenare insieme alla prima squadra. Siamo stati accolti molto bene e ci ha fatto molto piacere esser resi subito partecipi del gruppo. Per quanto mi riguarda, sono molto contento di salire di categoria e sono convinto che tutto il nostro gruppo, dopo qualche mese di normali allenamenti con contatto, raggiungerà il livello tecnico adeguato.
Come vedi l’under 18 stagione 2021/2022?
“I ragazzi del 2003 che hanno partecipato al campionato under 18 2019/20, anche se hanno potuto giocare soltanto per metà stagione, hanno comunque avuto modo di compiere quel salto tecnico che si ha nel passaggio dall’under 16. I 2004 che sono saliti quest’anno, invece, sono stati sicuramente penalizzati dalla mancanza di allenamenti veri e di partite; ciononostante, credo che abbiano tutti le potenzialità e un livello tecnico adeguato per fare un ottimo campionato l’anno prossimo e diventare una squadra competitiva. Sono convinto che, essendo un bel gruppo, anche i ragazzi del 2005 che saliranno in under 18 non faranno fatica ad integrarsi e, con un po’ di lavoro, a raggiungere un livello tecnico adeguato”.
Ultimo, ma non certo meno importante: la nuova maglia ufficiale dell’under 18 è multicolor, con doppio logo Zebre e RPFC; consapevoli della responsabilità?
“Purtroppo a causa dell’emergenza epidemiologica non abbiamo ancora avuto l’onore di indossare la nuova maglia, ma potremo farlo in occasione dell’attività agonistica facoltativa organizzato dal CRER che inizierà il 1 giugno. Sarà un onore ma anche una grande responsabilità, perché siamo consapevoli dell’importanza e del ‘peso’ dei due loghi che porteremo cuciti sul petto”.
Ecco qui i ragazzi dell’under 18 finalmente in allenamento con contatto, ma in sicurezza. Le foto (di Andrea Sicuri) sono tante, ma anche la loro voglia di tornare a giocare a rugby!