UNDER 14: UNA STAGIONE DA INCORNICIARE

Quello appena concluso è stato un anno davvero fantastico per l’under 14 magistralmente condotta da Marco Quagliotti con il fondamentale sostegno di Rocco Trasatti, Emiliano Zanichelli e Federico De Rosa. E ad dichiararlo a gran voce sono i genitori dei ragazzi che hanno militato in questa categoria e le cui manifestazioni di apprezzamento nei confronti del nostro staff ci rendono pieni di orgoglio e ci confermano ancora una volta la validità del progetto avviato e della scelta delle persone che quel progetto sono chiamate a mettere in pratica ogni giorno in campo con il fondamentale supporto e sostegno delle famiglie.

A fine stagione le manifestazioni di stima, apprezzamento ed affetto sono state tante, le più significative sono quelle che riportiamo sotto, rispettivamente a firma di Emanuele Laghi e Matteo Drago.

“Per una volta non farò la cronaca dell’epilogo dell’Under 14 in quel di Mogliano per la finale nazionale del circuito Superchallenge – scrive Emanuele Laghima voglio raccontare quello che per molti versi è stato un anno fantastico.
I nostri ragazzi giocano ormai da tanti anni, le stagioni si sono susseguite, con alti e bassi, come normale che sia, alcune eccellenti ed altre un po’ meno. Penso che la stagione 2018-2019 per l’under 14 serberà un posto speciale nei nostri cuori perché raramente i valori di fondamento della vita vanno di pari passo con quelli sportivi. L’head coach Marco Quagliotti con il suo staff costituito da Rocco Trasatti, Emiliano Zanichelli e Federico De Rosa sono proprio riusciti in questo. Ai nostri occhi è evidente come ai ragazzi sia stato infuso un senso di responsabilità, volontà, concentrazione, abilità tecnica e partecipazione nella costruzione di un gruppo unito e saldo.
Di questi tempi in cui sempre più spesso si sente dire che il futuro delle giovani generazioni non sarà certo roseo, si è spinti a pensare che in Italia le cose andranno di male in peggio, Ebbene, quanto ho vissuto personalmente come genitore quest’anno va esattamente in senso contrario e non sarebbe stato così senza l’apporto di tante famiglie che si sono rese conto ben presto che qualcosa di speciale stava nascendo.
Passano nella nostra mente in carrellata tutti gli eventi di quella che si è rivelata una cavalcata in crescendo senza sosta. Nulla è stato lasciato al caso, a partire dal ritiro in quel di Cesenatico con ancora il caldo estivo, per poggiare le basi e plasmare una squadra vincente; poi, con l’autunno alle porte, le prime schiaccianti vittorie segno che si stava andando nella giusta direzione, il gioco che si è fatto sempre più abile ed unito, la ricerca di sfidanti fuori dalle mura amiche, le prime sconfitte con le migliori d’Italia, senza però mai demordere, convinti che si poteva fare meglio per giocarsela alla pari la volta dopo. Così è stato, nel tripudio generale, con l’ingresso nell’olimpo delle migliori dodici  squadre d’Italia, sesti assoluti nel ranking nazionale, infine la finale, giusto suggello di un’annata senza eguali.
Una menzione speciale va fatta ai componenti di Casa Parma:  gente così non la si trova facilmente. Veri trascinatori, anche per loro è stata un’annata eccezionale; con le parole toccanti di Drago alla festa finale è scappata anche una qualche lacrima di commozione, segno evidente di anno rugbistico perfetto”
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Ed eccole qui le parole che Matteo Drago ha dedicato al “Quaglio” e a tutto lo staff under 14 dopo la finale del Superchallenge a Mogliano:

“Del rugby so poco e credo continuerò a saperne poco, a meno che Remo (Simoni, il papà del capitano dell’under 14 gialloblù, ndr) mi faccia un corso intensivo, però domenica uscendo dallo stadio di Mogliano pensavo a questo ultimo anno, alle aspettative e le incognite per l’anno prossimo con l’ansia che chi mi conosce sa far parte del mio vivere. Ho messo però insieme un po’ di cose: averli visti giocare domenica, poi al gazebo di Casa Parma e poi ancora all’arrivo con i pulmini e mi sono rilassato. Ho capito che i nostri figli adesso hanno un vantaggio, rispetto a me almeno: guardare avanti sapendo che dietro hai qualcuno e ti puoi fidare. E’ un atteggiamento che in questi anni hanno sentito crescere dentro di loro. Sapere che qualsiasi cosa ci arriva davanti è grossa ma magari in tre la buttiamo giù. Credo sia qualcosa che serve nella vita per fidarsi, per non avere paura degli ostacoli che incontri perché non sei solo. Ecco, io credo che i nostri figli forse di queste cose magari non sono perfettamente consapevoli, ma le ‘agiscono’ e io, che amo la parola, capisco che “l’ignoranza” del comportamento è più vera delle parole.
Ci sono insegnamenti che non si riconoscono subito ma che crescono con il corpo e nei comportamenti. Si dirà che per chi allena il rugby è così ma non è vero, o almeno non è scontato. Occorre credere nei ragazzi, in tutti i ragazzi, occorre sentire la responsabilità della fiducia che hanno in te, occorre essere autorevoli ma non autoritari, il rispetto te lo guadagni, occorre saper fare scelte difficili che rendono una vittoria più complicata, ma una punizione più educativa, occorre che si cerchi di tirare fuori il meglio dai tuoi colleghi, accompagnatori, fisioterapisti perché il tuo staff è la tua squadra. Insomma occorre un gruppo di persone così, guidate da uno come il Quaglio.
Alla fine non c’è molto da aggiungere se non un grazie riconoscente e orgoglioso per avere avuto la possibilità di vivere questa avventura da genitore e non temere il futuro”
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Difficile aggiungere altro, se non una volta di più un sincero ringraziamento allo staff per l’impegno e la professionalità, alle famiglie per il sostegno e ai nostri ragazzi la cui crescita, non solo come atleti ma come persone, e il cui bene sono il solo e unico scopo per il quale la Rugby Parma mette in campo quotidianamente risorse, progetti e passione!