Ospite della Primavera Roma , l’Under 14 torna all’Acqua Acetosa al triplice scopo di consolidare i rapporti con la società capitolina, partecipare al torneo Carpe metam per Olivia con squadre “carrozzate” e assistere alla partita del 6 Nazioni.
In una giornata caratterizzata da pioggia insistente e vento gelido, inusuale per la stagione, il torneo prevede la partecipazione di dodici squadre, suddivise in quattro gironi da tre, con tempo unico di un quarto d’ora. Ai gialloblu di Marchi e Signorini capitano in sorte la corazzata Capitolina e la misconosciuta, nonostante la tradizione, Rugby Roma; la pattuglia gialloblu è capitanata da Rocco Balestrieri.
C’è curiosità intorno a questo torneo che lo scorso anno ha riservato alla Rugby Parma la peggiore prestazione dell’anno, nel gioco e nei punteggi. Il timore è che, abituatisi ad avversari morbidi, i giovani gialloblu non riescano a sintonizzarsi con il cambio di ritmo.
La prima partita è già un esame senza appello, la Capitolina è fisicamente impressionante e tanto tanto aggressiva… tanto da installarsi, con il beneplacito del direttore di gara, stabilmente in fuorigioco. Nonostante il far west su ogni punto di incontro, la partita è vibrante e gli scontri impressionanti; la Rugby Parma non appare penalizzata dal pallone scivoloso e gioca tutto, la Capitolina gioca per linee verticali inquinando con ogni mezzo le fasi statiche. Al 7′ passa la Capitolina con un’azione di ampio respiro che porta la propria ala a segnare in mezzo ai pali rendendo così semplice la trasformazione (7-0). Diversamente rispetto ad altre occasioni, i gialloblu si riversano con determinata ferocia nella metà campo avversaria, continuando a cercare gioco multifase. Al 12′ arriva l’agognata e meritatissima meta che parte da un recupero su rinvio dai ventidue metri della Capitolina; dalla conseguente palla recuperata, l’ovale giunge ai centri tra cui è schierato Luca Mattioli che si insinua nella linea romana. L’azione viene fermata a pochi metri dalla linea di meta e, sul raggruppamento, Giovanni Bianconcini approfitta del movimento anticipato delle guardie verso l’apertura e si tuffa in meta alla bandierina. Dall’estremo lato sinistro Marco Maggiani sfiora la trasformazione con un bel calcio che passa al di sotto della traversa ma… per l’arbitro è buona, quindi 7-7. Non cambia più il risultato e si arriva al termine in parità, la differenza, per entrambe le squadre, la farà il risultato contro la Rugby Roma.
La Capitolina rifila quattro mete e ventotto punti ai malcapitati cugini, quindi per i gialloblu si tratta di fare meglio; nei tornei, si sa, la differenza può essere fatta da tanti fattori: necessità di segnare in fretta, pallone che scivola, foga che impedisce di ragionare. In passato, situazioni analoghe sono state insormontabili, ma questa volta la Rugby Parma annichilisce gli avversari fin dal calcio d’inizio e ricaccia indietro le speranze della Capitolina. È un monologo che vede le segnature al 3′ di Luca Adorni con trasformazione di Marco Maggiani (7-0), all’8′ di Marco Maggiani che si incarica anche della trasformazione (14-0), al 9′ di nuovo di Marco Maggiani con trasformazione di Matteo Sorio (21-0), al 12′ di Matteo Sorio con trasformazione di Marco Maggiani (28-0), al 14′ di Marco Maggiani con trasformazione di Luca Mattioli (42-0), al 15′ di Luca Adorni che trasforma per il definitivo 42-0.
Così la Rugby Parma si aggiudica il girone e affronta in semifinale l’impressionante Rugby Firenze che per tutta la mattina ha mostrato gioco e qualità che hanno seppellito gli avversari di turno. Il Firenze comincia a mille, ma i gialloblu respingono al mittente ogni tentativo, cominciando pian piano a risalire il campo e spostando il baricentro del gioco sempre più nella metà campo toscana. Entrambe le squadre privilegiano il gioco alla mano ed è un bel vedere fino a quando, all’11’, appena fuori dai ventidue del Firenze l’arbitro sanziona un fallo dei toscani che Marco Maggiani trasforma in mezzo ai pali (3-0). Firenze accusa il colpo e si porta disordinatamente all’attacco, ben contenuto da un’organizzata e ordinata difesa, che porta la partita alla fine e la Rugby Parma in finale contro la Lazio.
Giocare la finale di un torneo ha sempre un fascino particolare; il pubblico, la tensione, l’intensità nel riscaldamento, gli episodi… La Lazio è davvero una signora squadra, completa in ogni reparto, e parte con un’intensità asfissiante e sconosciuta. Dopo due minuti si porta sul 5-0. L’inizio difficile non scoraggia la Rugby Parma che continua con il proprio gioco e al 6′ trova il pareggio con la meta di Pietro Zurlini (5-5) che sfrutta un riciclo di Marco Maggiani a seguito di una devastante azione di quest’ultimo che apre la difesa laziale e si invola lungo l’out di sinistra. Al 9′, su partenza veloce di un calcio di punizione, la Lazio trova la difesa gialloblu non perfettamente allineata e sfrutta il buco, segnando in mezzo ai pali (5-12). Si diceva che una finale dipende anche dagli episodi; nel minuto successivo una nuova azione di Marco Maggiani si spegne a un passaggio dalla meta. Al 14′ e al 15′ la Lazio scatena la propria invidiabile linea di trequarti e segna le mete che fissano il risultato finale in un eccessivo 5-22.
Il torneo vede il terzo posto del Firenze, il quarto dell’Avezzano, il quinto della Capitolina e il sesto di Civitavecchia.
La nostra squadra ha mostrato una buona organizzazione di gioco e un game plan chiaro, risultando così molto efficace e piacevole. L’intensità mostrata nel corso del torneo è stata molto positiva e la sensazione è che nei prossimi incontri di livello la squadra possa rispondere positivamente, con un’organizzazione di squadra che si fa apprezzare maggiormente rispetto alle individualità, pur presenti.
FOTO DI VANNI ADORNI E LUCIANO MATTIOLI