Trofeo “Maurizio Vender”

Nella foto: Giulio Rosati, Maurizio Vender e Giancarlo Degli Antoni.


Domenica 13 aprile, in occasione della partita di serie B  Rugby Parma Fc 1931 vs Rugby Terni, il trofeo al miglior giocatore (la terza linea centro Marco Quagliotti) è stato intitolato a Maurizio Vender prematuramente scomparso, a soli 60 anni, dieci anni fa.  

Maurizio iniziò giovanissimo a giocare nella Rugby Parma, arrivando anche a vincere lo Scudetto giovanile nel 1961/62, il secondo nella storia delle giovanili gialloblu, insieme a grandi giocatori come il capitano Giancarlo Degli Antoni, Oreste Venè e altri ancora, guidati dal grande Giustino Fereoli e dall’appassionato e compianto dirigente Nino Bianchedi e, come scrisse il giornalista Piero Saccenti, “..…giocando alla grande, un rugby moderno, spettacolare …..”.

Ricoprì il ruolo di estremo nella vittoriosa finale contro la Rugby Roma e continuò poi a giocare per anni nella squadra gialloblu, come estremo oppure trequarti ala, o ancora come mediano di mischia.

In seguito, “Lollo” trasmise la sua grande passione per la palla ovale e per i colori gialloblu al figlio Filippo, per lunghi anni mediano di mischia nella Rugby Parma con la quale arrivò a disputare ben 90 incontri in serie A.

Maurizio arrivò probabilmente a dare il meglio di sé dal 1993 al 2000, quando ricoprì la carica di consigliere della Rugby Parma in anni molto difficili e fu senza dubbio uno dei dirigenti trascinatori in quel complicato, ma entusiasmante, periodo della Società gialloblu. Nell’estate del 1993, infatti, a seguito della terza retrocessione della sua storia e dopo un periodo burrascoso e di divisioni all’interno della Società, la Rugby Parma decise di ripartire dai giovani e dal settore giovanile, compiendo un passo difficile e pieno di incognite. Fu proprio in quel momento, pur con perplessità e timori da parte di molti, che Maurizio riuscì con la propria passione a dare la spinta necessaria per rifondare la Società (che diventò poi una Cooperativa) con un nuovo Consiglio e per affrontare tutte le difficoltà e le incognite che si paravano innanzi, con molti problemi economici e con il rugby che stava progressivamente passando da uno status dilettantistico o semi professionistico al professionismo vero e proprio.

Vender si offrì “volontario” per questa “missione quasi impossibile” e, nonostante lo scetticismo di tanti, insieme agli altri consiglieri dell’epoca, riuscì nel giro di pochi anni a ristrutturare e modernizzare completamente la Società gialloblu, organizzando perfettamente il settore giovanile e incaricando di insegnare ai giovani i fondamentali e lo spirito del rugby  allenatori come Dodo Marchi, Sandro Ghini, Andrea Azzali, Massimo Maini, Giuseppe Marozza, Sabatino Pace, Stefano Mari ed altri ancora.

Ci sembra giusto ricordare quel bel gruppo di consiglieri che, guidati dal presidente Augusto Schianchi prima e Bruno Capitani poi, dal direttore sportivo Daniele Ferrari e dall’insostituibile segretario Silvio Bocchi, riorganizzarono in breve tempo la Rugby Parma; oltre a Maurizio Vender, infatti, gli altri volontari che credettero in questa missione furono: Paolo Alinovi, Enzo Barbieri, Roberto Cavatorta, il compianto Sergio Del Bono, Domenico Fini, Giovanni Guidetti, Riccardo Paggiarin, Luigi Rizzoli, Giovanni Serra, Corrado Vecchi, Oreste Venè, Saverio Zagnoni e Piero Ziliotti. Tutti loro, insieme a Maurizio Vender dedicarono per anni alla Rugby Parma non soltanto la propria passione, ma anche tutto il tempo libero (e non solo quello libero!) e impegnarono proprie risorse finanziarie perché i giovani dell’epoca potessero giocare a rugby.

Questo Consiglio di veri appassionati del rugby e dei colori gialloblu nel giro di pochi anni riuscì a riportare la prima squadra nel massimo campionato di serie A1, nel 1997-98, sotto la guida di Dodo Marchi e a consegnare una Società perfettamente organizzata e con un valido settore giovanile ai dirigenti che subentrarono alla guida della Società; infatti, negli anni successivi, la Overmach Rugby Parma fu in grado di competere tutti gli anni per lo Scudetto, di vincere tre Coppe Italia e ben figurare anche nelle Coppe Europee che nel frattempo erano state allargate alle migliori Società italiane.

Ci sembra importante sottolineare che, nel periodo in cui Maurizio fu consigliere, ossia negli anni ’90, giocavano nella prima squadra e nelle giovanili l’attuale presidente Bernardo Borri, oltre a Alberto Balestrieri, Giorgio Prati, Paolo Mutti e Giancarlo Garavaldi, che, circa quattro anni fa, insieme ad altri ex giocatori gialloblu (Gianluca Guatelli e Giuseppe Gasparri) e ad alcuni genitori molto appassionati (Fabrizio Rebecchi, Maurizio Paterno, Paolo Bertoli, Bruno Pelagatti, Marina Tragni, Serena Tagliavini, Vanni Adorni e altri ancora) decisero, dopo un altro periodo estremamente difficile, di ripartire di nuovo dai giovani, seguendo l’esempio di Maurizio e degli altri dirigenti  della sua  epoca.

Attualmente, sono questi giovani dirigenti che, con tanta passione e molti  sacrifici, hanno accettato di ricevere questo impegnativo “testimone” e portano avanti l’opera, così come in precedenza Maurizio l’aveva ricevuto a sua volta in precedenza da altri appassionati dirigenti. Siamo certi che, tra 10, 15 o 20 anni, qualcuno  tra gli attuali giocatori gialloblu porterà a sua volta fino alla “meta” questo “testimone”, seguiti a loro volta da altri ancora, permettendo così alla Rugby Parma di vivere altri 83 anni e anche più della sua bellissima storia!

 


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