Intervista a Marco “Ciccio” Frati

In attesa del nuovo DPCM che darà indicazioni riguardo alla conferma o all’ulteriore slittamento dell’avvio degli allenamenti con contatto e dei campionati di rugby, abbiamo chiesto all’head coach del primo XV, Marco “Ciccio” Frati, di parlarci della sua squadra e delle aspettative per il prossimo futuro.

Ecco come ha risposto: “La fotografia di oggi è identica a quella di tre mesi fa, con numeri di contagi alti e vaccinazioni che procedono lentamente, quindi sinceramente non sono molto ottimista riguardo l’inizio del campionato. Tra l’altro, faccio fatica a pensare che si possa iniziare a metà aprile per finire a fine luglio. Nelle categorie minori, per le quali non parliamo di  professionisti preparati e ai quali puoi richiedere un grosso sforzo, gli atleti si allenano come e quando possono, di solito dopo il lavoro; farli giocare alle due o alle tre del pomeriggio in estate sarebbe davvero impensabile. Aggiungi anche che, se salti una partita, la devi per forza recuperare in settimana quando i ragazzi lavorano e in più (non è il nostro caso) molti campi non sono omologati per giocare di sera. Secondo me le incognite sono davvero troppe.
Per quanto riguarda il club e la squadra, dopo questi primi mesi alla Rugby Parma devo dire che sono felicissimo perché ho trovato delle persone competenti e che mettono passione in quello che fanno. Ogni dirigente ha un ruolo ben definito e quindi sai sempre a chi rivolgerti per qualsiasi necessità, può sembrare banale, ma così non è e il lavoro dell’allenatore e del team manager risulta molto più semplice.
Riguardo alla squadra, mi metto nei panni dei ragazzi e sono molto dispiaciuto per loro; fanno grossi sforzi per continuare con costanza ad allenarsi senza avere un’idea concreta di quando potranno tornare in campo. E’ molto frustrante, ormai è un anno che non giocano, a parte l’unica amichevole di inizio stagione in cui si è percepita chiaramente al voglia che avevano di giocare.
Ora che non si può fare contatto, stiamo lavorando con il preparatore atletico e, visto che si può usare la palestra a gruppi ristretti, ci alterniamo tra campo e palestra. Poi, spazio all’immaginazione per inventarsi qualche gioco per farli correre e divertire. L’aspetto tecnico nell’ultimo periodo lo abbiamo accantonato, perché quello che manca di più in assoluto ai ragazzi è il gruppo, quindi in questo momento mi interessa appunto che si divertano e facciano gruppo e non voglio rischiare che si annoino. Sono contento perché anche i ragazzi nuovi sono costanti e si sono integrati molto bene e voglio ringraziare tutto il gruppo che, nonostante le difficoltà del periodo, è sempre presente. E’ da poco che ho appeso le scarpette al chiodo, quindi mi immedesimo totalmente in loro e capisco bene la fatica di venirsi ad allenare senza avere un obiettivo.
Adesso ci siamo messi a disposizione della società per svolgere lavori socialmente utili e per eventuali altre necessità. Nel primo caso, ci stiamo occupando a turno di preparare una volta al mese la cena per l’Assistenza Pubblica e, ora che la stagione sta migliorando, inizieremo ad occuparci di alcuni lavori di manutenzione al campo e alle strutture. Tutto questo nell’attesa che si possa riprendere, se non il campionato vero e proprio, almeno comunque a giocare. In questo caso, faremo sicuramente delle amichevoli e poi ho già preso contatto con Marco Anversa ad Alghero per organizzare, se possibile, un weekend da loro.
Comunque vada quest’anno, dalla prossima settimana con la società inizieremo a parlare della prossima stagione e dell’organico perché bisogna farsi trovar pronti per il futuro”.

 

 

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