Manca pochissimo a domenica quando il campo “Giuseppe Banchini” ospiterà il derby tra Molino Grassi Rugby Parma e Amatori Parma Rugby, i due club della palla ovale parmigiana, che in via Lago Verde mancava dall’ottobre 2015. Come già detto, si tratta di una partita importante per entrambe le formazioni, non soltanto per l’”arlia” che in un derby non manca mai, ma per confermare la propria posizione nella classifica provvisoria che vede i gialloblu al 3° posto all’inseguimento di Bologna e Perugia per le posizioni che danno accesso alle fasi finali e i blucelesti all’8° affacciati alla parte alta della classifica.
La partita d’andata a Moletolo a ottobre aveva visto il successo senza bonus della Rugby Parma: l’incontro era terminato 7-19, una meta trasformata per parte, a fare la differenza, oltre alla superiorità in mischia chiusa dei gialloblu, la mancanza di disciplina dei padroni di casa che permise a Rebecchi di piazzare una bella serie di punizioni.
Abbiamo chiesto ai protagonisti sponda gialloblu come vivono questo momento. Ecco come hanno risposto.
Silao Leaega (allenatore):
Stai preparando questa partita come tutte le altre o l’approccio è differente?
“In carriera di derby ne ho giocati tanti. Sono delle partite speciali che tirano fuori il meglio di ogni giocatore. E’ un match ricco di emozioni e da allenatore non hai bisogno di motivare i giocatori perché tutti vogliono giocare. Ci stiamo preparando per il derby come per tutte le altre partite, con la massima attenzione e cura. La nostra sfida di questa settimana è quella di riuscire a trovare il giusto mix tra l’emozione che circonda un derby e la mente fredda necessaria per la precisione del gioco. Abbiamo affrontato ogni singola partita di questo campionato come una finale; la squadra scende in campo ogni domenica e lotta per portare a casa il miglior risultato possibile e questa domenica non fa eccezione”.
Luca Bot (allenatore e direttore tecnico RPFC):
Quest’anno la Rugby Parma ha deciso di puntare in alto e ha incrementato il numero di giocatori di qualità. Come vedi questo finale di stagione?
“Quando la squadra è al completo e motivata nell’affrontare la competizione possiamo dire la nostra con tutti, penso a Modena ed in casa col Bologna 1928. La sfida è quella di riuscire ad ottimizzare la nostra performance soprattutto quando non siamo al completo e ci mancano gli uomini guida che ci danno sicurezze. Allora deve uscire l’orgoglio e la crescita dei giocatori che stanno completando la loro formazione e che vogliono diventare i protagonisti di questo campionato. Per quanto riguarda il prossimo impegno, personalmente non ‘sento il derby’ in quanto tale. Sicuramente sarà una partita molto dura dove le due squadre si affronteranno a viso aperto e vincerà quella che riuscirà ad essere più efficiente in campo, soprattutto nelle situazioni di combattimento”.
Liviu Pascu (capitano):
Il derby è sempre una partita particolare, e tu ai tempi d’oro della Rugby Parma ne hai giocati tanti contro il Gran, quale pensi sia l’atteggiamento migliore da portare in campo?
“Il miglior atteggiamento possibile è quello di affrontare il derby come qualunque altra partita, pensare alla vittoria e portare a casa un minimo di 4 punti. Finita la partita, possiamo cominciare a pensare che è stato un derby e festeggiare, ma in campo dobbiamo vederla come un qualsiasi altro match e pensare solo a vincere. Ai tempi dell’Overmach, quando si giocava contro il Gran il derby era davvero molto sentito, più di quanto non sia oggi. Sia in campo che in tribuna il clima era molto bello. Le squadre, i tifosi, le società e tutta la città lo vivevano intensamente. I giocatori, anche se tanti erano stranieri, si sentivano davvero molto coinvolti. Io ne ho giocati tantissimi, molti li abbiamo vinti qualcuno lo abbiamo perso. Per me sono state delle bellissime esperienze soprattutto per il clima che si respirava intorno al campo, da festa grande. Spero che un giorno il derby di Parma possa tornare ad essere sentito e vissuto da tutta la città”.
Matteo Francesco Russotto (vice capitano):
A Reggio un vero e proprio derby non esiste, tutt’al più la stracittadina; come vivi la cosa ora?
“In effetti questo è il mio primo vero derby in cui due club della stessa città, con una storia importante alle spalle, si sfidano in un campionato nazionale. I derby a cui ho partecipato io sono stati tra Reggio e Modena ai tempi della serie B e con i Crociati in Eccellenza, non veri e propri derby, ma comunque molto sentiti e pieni di carica agonistica. La Rugby Parma è il mio club e mi è stata vicina e mi ha ospitato in questi ultimi due anni, io mi sento carico e voglio dare il 100%. Ci stiamo preparando al meglio e siamo pronti a giocare mettendo in campo il massimo delle forze. Alla mia squadra chiedo di giocare con serenità, ma allo stesso tempo con grinta e voglia di vincere”.
Oltre a capitano e vice capitano, a inizio stagione sono stati scelti altri due giocatori che li sostengono e che possono sostituirli in caso uno di loro sia assente. Avere più leader in campo equivale ad avere maggior esperienza che garantisce un’adeguata gestione del gruppo.
Juan Martín Soffredini:
In Argentina esiste l’arlia da derby? Che suggerimenti ti senti di dare alla squadra?
“In Argentina, nei giorni che precedono un derby si parla di “clima de clásico”. Non certamente quello che si vive nel calcio però, anche perché molto spesso ti trovi a giocare contro compagni di scuola, parenti, amici… Si tratta sempre di una partita dal sapore particolare, è bello giocarlo e soprattutto vincerlo. Allo stesso tempo è una festa e va vissuta come tale, perché si tratta sempre e comunque di uno sport. Al mio gruppo non posso che ribadire quello che cerco di trasmettere ad ogni partita: dare il massimo in ogni occasione, divertirsi e giocare da squadra, così che alla fine possiamo guardarci in faccia sapendo di aver dato tutto quello che potevamo dare”.
Tommaso Rebecchi:
Per te il derby mancava da più tempo visto che hai trascorso gli ultimi 2 anni in Francia; come pensi di affrontare quello che sta arrivando?
“Il derby per me, come per tutti i ragazzi di Parma, è forse la partita più sentita della stagione e mi è mancato molto negli anni passati all’estero. Quest’anno abbiamo la possibilità di vincerlo sia in trasferta che in casa, quindi dobbiamo essere ancora più motivati al successo e dobbiamo andare a “riprenderci”, dal punto di vista sportivo, la città. Detto questo, va affrontato come qualsiasi altra partita, a mente fredda e cuore caldo”.
E il vivaio gialloblu come vive questo tipo di competizione? Lo abbiamo chiesto ad alcuni giocatori che militano da sempre nelle fila gialloblu:
“E’ una partita che va giocata dall’inizio alla fine come se fosse una finale, in cui devi dare il massimo. Molti di noi giocano questo derby fin dal minirugby e con la maggior parte degli avversari ci conosciamo da tanti anni. L’importante è mantenere la mente focalizzata sull’obiettivo, cioè mettere in cassaforte il risultato. Ovviamente, c’è sempre anche una certa dose di tensione, utile per mantenere la concentrazione”.
Avanti tutta dunque, partecipiamo in tanti a questo evento cercando di ricreare dentro e fuori dal campo quella magica atmosfera da festa grande a cui accennava capitan Pascu. Forza gialloblu! Forza Rugby Parma!