Ecco invece le risposte alle domande che abbiamo posto al capitano, al vice capitano e al miglior giocatore del match dopo il derby vittorioso contro l’Amatori.
SAMUELE PELAGATTI (capitano 1° XV)
Un giudizio sulla partita contro l’Amatori?
“Soddisfatto per la vittoria sì, per la partita ni perché avremmo potuto fare di più. Molto soddisfatto comunque della squadra, non tanto dal punto di vista organizzativo in campo quanto soprattutto per l’atteggiamento con cui abbiamo affrontato la partita. Ero sicuro che l’avremmo affrontata nel modo giusto”.
Quali i fattori determinanti per la vittoria?
“A far pendere l’ago della bilancia penso che sia stata la maggior caparbietà con cui abbiamo cercato la vittoria, tant’è che anche alla fine, con l’uomo in meno, siamo andati a prenderci un calcio di punizione dopo una serie di fasi. Penso che l’atteggiamento in campo abbia giocato un ruolo fondamentale per entrambe le formazioni. Quello di cui mi son reso conto io è che da entrambe le parti dopo pochi minuti dal fischio d’inizio sono saltati gli schemi e si è vista una partita molto fisica e tirata, in cui l’organizzazione è passata in secondo piano rispetto alla voglia di prendere la palla e avanzare oppure di fare un bel placcaggio”.
In molti a Parma avrebbero voluto che la partita si disputasse al Lanfranchi, tu cosa ne pensi?
“Questo era il derby d’andata ed era previsto in casa nostra e in casa nostra l’abbiamo giocato. A parte altre considerazioni scontate, tra cui la soddisfazione di vedere la tribuna e tutti gli spazi intorno al campo gremiti di gente, il Banchini è il nostro campo, quello che noi sentiamo nostro e che vogliamo difendere a tutti i costi con le unghie e con i denti. Il Lanfranchi è un gran bello stadio ma non credo che sarebbe stata la stessa cosa giocare là”.
EMILIANO ZANICHELLI (vice capitano e preparatore atletico 1° XV)
Soddisfatto del risultato? Un giudizio sui trequarti?
“Innanzitutto sono molto contento del risultato della partita che col suo finale al cardiopalma ha dato una soddisfazione ancora maggiore. Noi trequarti ci siamo sicuramente impegnati tanto e siamo finalmente riusciti a fare una meta in prima fase, ma la vittoria è arrivata grazie al lavoro di squadra, sia dei trequarti che degli avanti. Penso che ognuno di noi abbia davvero dato il massimo. “
L’Amatori al Banchini con i seniores non vince sul campo da un po’ di tempo, pensi che il risultato sarebbe stato lo stesso al Lanfranchi?
“Visto che si trattava del derby, sicuramente ci saremmo impegnati al massimo anche al Lanfranchi, però giocare in casa, sul campo che ci ha visti crescere fin da bambini, e vedere 1200 persone al Banchini a mio avviso ci ha dato quel mordente in più che ci ha permesso di essere più tosti”.
Era passato un mese dal precedente incontro, un mese in cui vi siete presi un periodo di riposo. Ritieni che la squadra abbia patito questo stop?
“Dopo tre settimane senza allenamenti devo dire che si è visto tutto il lavoro svolto durante la prima parte dell’anno. Avevamo fatto un buon lavoro di preparazione atletica e, nonostante la lunga sosta, è bastata una piccola ripresa fisica per tirar fuori tutto il lavoro precedente. Inoltre, l’impegno al 150% di tutta la squadra è stato importantissimo per il risultato”.
DAVIDE RIGHI RIVA (man of the match della giornata)
Modenese di origine, ma parmigiano d’adozione, soddisfatto della nomina a man of the match del Derby di Parma?
“Il derby è una di quelle partite che può svoltare la stagione, in un senso o nell’altro. Per fortuna abbiamo vinto, non soltanto perché era il derby, ma anche perché la partita veniva dopo una lunga pausa. Questo gruppo sta facendo tanti sacrifici e cominciamo finalmente a vedere il risultato di tutto il lavoro svolto anche dai tecnici. Ovviamente sono molto soddisfatto del premio; essendo una partita così sentita, penso fosse il sogno di tutti poterla decidere con un calcio all’ultimo minuto”.
Da alcune partite sei passato estremo, come ti trovi in questo ruolo nuovo per te?
“E’ stata una sfida che mi ha proposto Liviu e che ho accettato volentieri perché non avevo mai giocato in questo ruolo e devo dire che non mi dispiace. Ho sempre giocato come mediano di mischia, ruolo che prevede caratteristiche differenti, però se serve per la squadra sono più che felice di poter dare il mio contributo anche da estremo”.
Le partite di rugby si vincono e si perdono tutti insieme e soprattutto la sconfitta non è mai imputabile al singolo giocatore. Detto ciò, come ti sei sentito in quei momenti in cui comunque il risultato finale era affidato al tuo piede?
“Era una palla molto importante e quando l’ho posizionata sul piazzino pesava una tonnellata, però ho provato ad estraniarmi da tutto e da tutti. Prima di calciare ho ricevuto parole di conforto dai miei compagni che sono state molto importanti perché mi hanno dato fiducia. A quel punto ero consapevole dell’importanza di quel calcio ma sapevo anche che se la palla non fosse entrata avevo comunque dato il massimo. Certo che se non fosse entrata non ci avrei dormito la notte!”