Domenica 9 febbraio 2014, in occasione dell’incontro Rugby Parma Fc 1931 vs Rugby Jesi ’70, il trofeo al miglior giocatore (il primo centro gialloblu Antonio Rancan) è stato intitolato, a nove anni dalla scomparsa, ad Angelo Bianchi, indimenticato giocatore gialloblu.
Forte e storica terza linea della Rugby Parma in serie A dal 1969 al 1974, dal 1975 al 1980 passò all’Amatori, sotto la guida del suo grande amico Paolo Quintavalla, offrendo il proprio contributo per portare la squadra dalla serie C fino alle soglie del massimo campionato di serie A. Concluse poi la bella carriera di giocatore tornando alla Rugby Parma, negli anni ’80, come capitano della squadra Under 23/riserve e riuscendo a portarla, di nuovo insieme a Paolo Quintavalla, fino alla finale per lo Scudetto, battuta solamente dal Benetton Treviso.
Angelo è stato un personaggio storico e carismatico di tutto il rugby parmense, stimato e rispettato da tutti, compagni di squadra ed avversari, per il grande coraggio, la generosità, la determinazione, la lealtà e il vero senso dell’amicizia, sia in campo che fuori. In campo non si risparmiava mai e “ci metteva sempre la faccia”. Per chi ha avuto la fortuna di averlo come compagno di squadra e come capitano, Angelo era come Jean-Pierre Rives (leggendaria bionda terza linea della Francia del 5 Nazioni degli anni ’70 e ’80, come ben ricorderà chi non è più giovanissimo) del quale Paolo Rosi, mitico telecronista RAI, era solito dire “in campo mette la faccia dove gli altri non osano mettere i piedi”.
Sul terreno da gioco, “il nostro caro Angelo” era un vero “guerriero”, coraggioso, generoso e instancabile, ma fuori dal campo era una persona gentile, dolce, simpatica e leale. Strinse una quasi leggendaria amicizia con Asso, il Quinto, il Tabio, Brunetto, Obbi, Terenziani, Arturo, Gastone e altri ancora: una vera Amicizia, di quelle con la A maiuscola, di quelle che nascono sul campo da rugby e che durano per tutta la vita!
Angelo Bianchi è stato a Parma un grande del rugby, non soltanto di quello gialloblu, e la sua prematura scomparsa a soli 55 anni ha certamente lasciato un grande vuoto in tutto l’ambiente sportivo parmense.
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Tutte le foto sono tratte dal libro di Silvio Bocchi “RUGBY PARMA F.C. – 75 anni di cronaca” pubblicato nel 2006.